Alla luce dei numerosi fenomeni straordinari accaduti a Teresa Neumann, viene da chiedersi quale sia il messaggio che Konnersreuth invia a ciascun individuo nel mondo.

 

 Per i credenti questi fenomeni possono non assumere il valore di eventi che giustificano la fede personale. La fede si può fondare anche solo sulla parola di Dio, sul suo perdono e sugli insegnamenti della Chiesa. Questi avvenimenti appaiono comunque come un canto di vittoria della fede, poiché confermano quanto scritto nella Bibbia, in particolare nel Nuovo Testamento, e la verità degli insegnamenti della Chiesa.

 

Scopo della vita

 

 

Conferma della lieta novella

 

Le visioni e il fenomeno della lingua corrispondono nel messaggio e in parte anche nella forma esattamente ai testi del Vangelo. La novità di questa corrispondenza che avvalora la fede cristiana, risiede soprattutto nell'informazione che ne deriva sulla lingua originale e sugli accadimenti del tempo.

 Leggendo le scritture molti si sentono chiamati a ricercare la comprensione del testo tramite un’interpretazione individuale. Il messaggio di Konnersreuth ci insegna invece che le parole della Bibbia non provengono da una lingua fantastica, bensì descrivono le vicende accadute 2000 anni fa in modo fedele alla realtà.

 

 

 

La venerazione dell’Eucarestia

 

L’assenza di alimentazione unita al bisogno esistenziale di ricevere quotidianamente l'Eucarestia, testimoniano e confermano l’insegnamento della Chiesa, secondo il quale l’Eucarestia non è solo un segno ma la presenza reale di Dio nel pane trasformato. La venerazione dell’Eucarestia vissuta da Teresa Neumann è un’esortazione a ricevere la Comunione come momento di vero incontro con Dio.

 

 

 

 

Il significato della sofferenza

 

Il seguente racconto di una visione dopo la guarigione nel 1925, in cui Teresa di Lisieux parla a Teresa, esplica uno dei significati della sofferenza: "La tua totale abnegazione e l’abbandono sereno alla sofferenza ci rendono lieti. ...Ma dovrai patire ancora molto per poter contribuire alla salvezza delle anime." (Gerlich, pag. 98) Era quindi espressa volontà del Signore che Teresa soffrisse per espiare le colpe del mondo.

 

 

 

 

Significato della sofferenza

 

Il seguente racconto di una visione dopo la guarigione nel 1925, in cui Teresa di Lisieux parla a Teresa, esplica uno dei significati della sofferenza: "La tua totale abnegazione e l’abbandono sereno alla sofferenza ci rendono lieti. ...Ma dovrai patire ancora molto per poter contribuire alla salvezza delle anime." (Gerlich, pag. 98) Era quindi espressa volontà del Signore che Teresa soffrisse per espiare le colpe del mondo.

 

La partecipazione alla sofferenza di Cristo, che vive e sperimenta in prima persona non solo tramite l’adorazione ma anche con le visioni e la stigmatizzazione, la rendono particolarmente vicina al dolore del Crocifisso.

 

Oltre a partecipare al dolore di Cristo, nella preghiera ella presenta a Dio le sofferenze affidatele da altri e ne invoca la guarigione, ben consapevole che a tale scopo proprio il dolore specifico di queste persone verrà temporaneamente riversato sul suo corpo. Attraverso questa sofferenza espiatoria si fa seguace di Cristo partecipando alla sua opera di redenzione delle anime.

 

Oggigiorno la malattia e la sofferenza vengono considerate un male privo di senso, poiché ciò che conta è rincorrere la fortuna che presuppone salute, successo e approvazione. Tuttavia, prima o poi la sofferenza tocca ciascuno di noi e Konnersreuth insegna che la capacità di dare un senso alla sofferenza dipende dall’atteggiamento spirituale di ciascuno. L’insegnamento che proviene da Konnersreuth non è sicuramente un richiamo al fatalismo o all’indifferenza, bensì ci esorta a invocare Dio nella preghiera e soprattutto ad offrirgli in sacrificio la nostra sofferenza.

 

 

 

Segni di un potere supremo

 

In una delle sue visioni anche la stessa Teresa Neumann riceve un annunzio: "Non servono tagli nel tuo corpo affinché il mondo riconosca che esiste un intervento supremo" (Naber, pag. 9, in relazione all’operazione fissata all’intestino, cfr. capitolo “Biografia”). In un’altra occasione le viene detto: "Ciò è accaduto per mostrare al mondo che esiste un potere supremo." (Gerlich, pag. 120). Le forze dell’Aldilà non sono morte, neppure in questo nostro mondo sempre più caratterizzato da una concezione razionale e scientifica degli eventi. L’esempio di Teresa Neumann indica che Dio si manifesta anche ai nostri tempi.

 

 

Teresa Neumann non è la figlia del sarto, piccola e malata, ma uno strumento convinto e umile, il simbolo di un evento indecifrabile che tocca ciascuno di noi.